E fu giorno e fu mattino, allora.
L’aria densa di ieri bruciava sotto il sole,
bruciata di una malinconia di te,
di te restava soltanto il tuo sorriso.
Strega perdente tu mi stregasti il cuore
ed io lottai con lui, non dissi una parola.
Soltanto il fuoco, il fumo e l’acre odore
dei tuoi capelli persi, ormai come non mai.
Mi hai gridato forte “aiutami”, mi hai guardato fisso, negli occhi miei.
Quel tuo sguardo vicino mi era nero come i corvi che ti chiamavano.
Strega, sei morta per davvero,
con te e la tua magia io toccai il cielo.
Strega, tra il fuoco ti trovasti,
io fui stregone per te, ma tu non ti innamorasti.
Ed è giorno ed è mattina, ancora.
Vedo i corvi volare, ma adesso non ci sei.
Bruciato da una malinconia di te,
di te rimane soltanto un’anima
che mi possiede come fossi un suo castello.
Mi spavento se a volte si addormenta sul mio cuore
e quando immagino di accarezzare
i tuoi capelli persi, ormai come non mai.
Mi hai gridato forte “perdonami”, mi hai guardato fisso, con gli occhi tuoi
fatti come serpenti, aspidi come i giorni che ci allontanano.
Strega, sei morta per davvero,
con te e la tua magia io toccai il cielo.
Strega, tra il fuoco ti trovasti,
io fui stregone per te, ma tu non ti innamorasti.
Con la tua sfera magica vedevi in me,
ma il tuo potere non riuscì a cambiarti mai.
Strega, mi manchi per davvero,
con te e la tua magia io toccai il cielo.
Strega, per, sempre ti negasti,
io fui stregone per te, ma tu non ti innamorasti.